Good afternoon - it's 15:42
Rada Koželj

Prince of the Heavenly Militia

Rada Koželj has made of her graphomany a divination tool. Her innate need to create stories out of the different parts of her life — childhood memories, love stories, vivid dreams, family traumas — has summoned in time a parallel world, with multiple accesses and antipodean points of views. It is a planet founded on her experiences, but with a life of its own: her authorial voice, often so cold and detached, acts as the perfect tour-guide for our tentative exploration.

⠀⠀Ma la cosa meravigliosa è non avere nessuno, non sanno chi sono, ma tu sì, che non conosco, che non incontrerò mai, tu lo sai, lo sento nelle camerette segrete che mi dedichi, tu mi vedi come sono lucente, mi offri la merenda che preferiamo, non mi chiedi niente, non mi manchi nemmeno, ma com’era bello sapere che c’eri, e come ti aspetterò inutilmente fino a spegnere gli occhi nella terra o nel fuoco o in un qualsiasi altro modo ci si sbarazzi del cadavere – parola cruenta?

⠀⠀But the wonderful thing is to have no one with me, nobody who knows me, apart from you, whom I don’t know, whom I’ll never meet, you do know, I feel it in the secret little rooms you devote to me, you see me shining as I am, you offer me our favorite snacks, without asking for anything, and I don’t even miss you, but how good it was to know you were there, and how long I am uselessly waiting for you, until I will extinguish my eyes in earth or in fire or in any other way one gets rid of the corpse – gory word?

⠀⠀In questa città non ho dove dormire, se non qui, da questo stupido ragazzo. Per una notte posso sopportarlo. Mi mostra dove dormiremo, mi prega di non fare troppo rumore, altrimenti qualcuno potrebbe protestare. Prometto che sarò silenziosa.

⠀⠀In this city I have nowhere to sleep but here, at this stupid guy’s. For one night I can put up with him. He shows me where we will sleep, then begs me not to make too much noise or someone might protest. I promise I will be quiet. 

⠀⠀Ecco il letto matrimoniale con la trapunta azzurra. Ci diamo la buonanotte, entro sotto le coperte e chiudo gli occhi aspettando di cadere nel sonno e risvegliarmi domani mattina, per potermene andare.

⠀⠀Here is the double bed with the blue quilt. We say goodnight, I get under the covers and close my eyes waiting to fall asleep and wake up in the morning, so I can finally leave.

⠀⠀Mi rigiro nel letto due volte, cercando di non smuovere troppo le coperte, e prima di rigirarmi una terza volta sento provenire dai piedi del letto la voce di una bambina: “Quando sono morta ho bevuto tutto il latte che volevo!”. Devo averlo sognato.

⠀⠀I turn over in bed twice, trying not to move the covers too much, and before I turn over a third time I hear a little girl’s voice coming from the foot of the bed: “When I died I drank all the milk I wanted!”. I must have dreamed it.

⠀⠀Mi rigiro per la terza volta. “Quando sono morta ho bevuto tutto il latte che volevo!”, di nuovo: allora apro gli occhi, mi tiro su a sedere e la vedo: avanza verso di me, dai piedi del letto, una minuscola bambina azzurra, luminosa, che regge nella mano destra un piccolissimo bicchiere, e nella mano sinistra una colomba d’argento grande come una mosca. Continua a ripetere: “Quando sono morta ho bevuto tutto il latte che volevo!”, poi si porta il bicchierino alla bocca e ne sorseggia il contenuto.

⠀⠀I roll over for the third time. “When I died I drank all the milk I wanted!”, once again: I must open my eyes, pull myself up, and see her: walking towards me, from the foot of the bed, a tiny bright blue child, holding in her right hand a tiny glass, and in her left hand a silver dove the size of a fly. She keeps repeating, “When I died I drank all the milk I wanted!”, then brings the glass to her mouth and sips its contents.

⠀⠀La minuscola bambina luminosa mi ha ormai raggiunto e io sono disperata: ho le mani giunte ma non riesco a ricordare nessuna preghiera, nemmeno quell’invocazione a San Michele che tanto mi piaceva, l’unica preghiera che avevo deciso di imparare a memoria e che regalavo a tutti, scritta da me con la mano sinistra tremolante. “San Michele Arcangelo… difendici nella battaglia…”, sì, ecco cosa mi piaceva, la parola arcangelo, la parola battaglia, “O principe della milizia celeste…”, sì, la milizia celeste! Il principe! Non riesco a ricordare altro!

⠀⠀The tiny luminous child has now reached me and I am desperate: I have my hands joined but I can’t remember any prayer, not even that invocation to St. Michael that I liked so much, the only prayer that I had decided to learn by heart and that I used to gift to everyone, written by myself with my trembling left hand. “Saint Michael the Archangel…defend us in battle…”, yes, that’s what I liked, the word archangel, the word battle, “O prince of the heavenly militia…”, yes, the heavenly militia! The prince! I can’t remember anything else!

⠀⠀Il ragazzo si sveglia, lo rimprovero per avermi mentito, gli spiego che non ricordo nemmeno una preghiera per liberare questa qui, che adesso mi è venuta paura, paura dei fantasmi, paura della morte, paura del latte. Lui si mette a piangere, non sa come liberarsi di lei, sperava che quando me ne fossi andata dal suo letto, lei mi avrebbe seguita: non ne può più di lei che ogni notte si vanta di quanto latte abbia bevuto quando è morta. Quanto è stupido: gli chiedo di uscire dalla stanza e lasciarci sole.

⠀⠀The guy wakes up, I scold him for lying to me, I explain that I don’t even remember a prayer to free the girl, and that I’m now afraid, afraid of ghosts, afraid of death, afraid of milk. He starts crying, he doesn’t know how to get rid of her, he was hoping that once I had left his bed, she would have followed me: he’s sick of her, bragging every night about how much milk she drank when she died. What an idiot: I ask him to leave the room, and the two of us alone.

⠀⠀Cerco le parole adatte:
“Principe della milizia celeste…
ai tuoi boccoli spettinati:
l’oro di Ramses il grande;
campione di scacchi,
parastinchi di diamanti.
⠀⠀Pelle del genio di seta,
bocca del canto finale,
l’apocalisse magistrale!
⠀⠀Dispiega ora il tuo
corredo di grazia!
⠀⠀Le spine d’amore?
⠀⠀Fine delle lamentele!
inibisci l’imitazione,
aprici le mani, falle carezzare.
⠀⠀Accompagnaci dove dobbiamo andare.
⠀⠀Esigi il coraggio di saltare.
Amen.”

⠀⠀Looking for the right words:
“Prince of the heavenly militia…
for your disheveled curls:
the gold of Ramses the great;
chess champion,
diamond shin guards.
⠀⠀Skin from the genius of silk,
mouth from the final song,
a masterful apocalypse!
⠀⠀Deploy now your
equipment of grace!
⠀⠀The thorns of love?
⠀⠀The end of complaints!
Inhibit imitation,
open our hands, let them caress.
⠀⠀Accompany us where we must go.
⠀⠀Demand the courage to jump.
Amen.”

⠀⠀La bambina mi offre il bicchierino di latte. Stendo il palmo della mano di fronte a lei, per permetterle di poggiarlo. Accarezza la sua colomba d’argento tre volte, poi mi chiede di aprire, per favore, la finestra della stanza. Quando la apro, lascia andare la minuscola colomba, che vola fuori nella notte nera. “Adesso voglio dormire, ho bevuto troppo latte”. Salta nel letto, si accomoda sopra il cuscino, distesa sul fianco sinistro. Le rimbocco le coperte, dico “Buonanotte”, lei risponde “Sì, buonanotte”, e chiude gli occhi.

⠀⠀The little girl offers me the glass of milk. I spread my palm out in front of her, allowing her to lay it there. She strokes her silver dove three times, then asks me to please open the room’s window. When I open it, she lets go of the tiny dove, which flies out into the black night. “I want to sleep now, I’ve had too much milk.” She jumps into bed, sits on top of the pillow, lying on her left side. I tuck her in, say “Good night,” she replies “Yes, good night,” and closes her eyes.

Il bicchierino si scioglie come ghiaccio nel palmo della mia mano, dove lo stringevo perché non cadesse.

The small glass melts like ice in the palm of my hand, where I was clutching it so it wouldn’t fall.

⠀⠀Esco dalla stanza, lo stupido si è addormentato sul divano.

⠀⠀I leave the room, the fool asleep on the couch.

⠀⠀“Rendimi un buon avvocato per coloro che l’ignoranza ha reso colpevoli”, mi viene in mente lo stralcio della preghiera di quello che dovrebbe essere il mio angelo custode. Nemmeno questa preghiera ricordo. Solo questa frase mi faceva effetto, perché da adolescente volevo fare l’avvocato, e quel “difendere coloro che l’ignoranza ha reso colpevoli” mi faceva venire le lacrime agli occhi.

⠀⠀”Make me a good advocate for those whom ignorance has made guilty,” the excerpt from the prayer of what is supposed to be my guardian angel comes to mind. I don’t remember this prayer either. That phrase alone resonated with me, because as a teenager I wanted to be a lawyer, since that “defend those whom ignorance has made guilty” brought tears to my eyes.

⠀⠀Ma devo confessartelo
non mi interessa nessuno
spiritismo e nessuna
magia.
⠀⠀Però io penso tutto il tempo al mio funzionamento.
I fili che ci sono per forza.
Le cose che fanno tenerezza.
Chi mi ha generato
era poi così piccolo, era
qualcuno, quindi
senza strada.

⠀⠀But I must confess it to you
I have no interest in whatever
form of spiritism,
or magic.
⠀⠀I spend all my time focused on my functioning.
The wires that must be there.
All that elicits tenderness.
Who generated me
Was such a small thing, someone
that was, therefore
without a road.

Text and Voice by Rada Koželj.

Graduated in painting at the Brera Academy of Fine Art in Milan, during her internship year at the Archive Books – a publishing house in Berlin – she developed “Adamant”, her novel and artist book. She chooses languages that require the mastery of one’s own individual sign such as painting, singing and writing, means that have been used as sort of “divination tool” that allows, through the unrepeatable individual experience, to verify one’s existence. She lives and works between Lake Como and Milan, Italy.

Video by Ruben Spini and Rada Koželj.

Ultravioletto is a newborn publishing house devoted to writing practices beyond the visible spectrum, blossomed outside the publishing market through mystery, manners, and make believe. Original poems and purple prose from a different author every month, with parallel traduction and video format.